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Dove è meglio studiare grafica? Scuole, università e percorsi per diventare Graphic Designer

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Autore articoloRedazione ABC

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Dove è meglio studiare grafica? Scuole, università e percorsi per diventare Graphic Designer

Scegliere dove studiare grafica è una decisione cruciale per chi sogna di diventare graphic designer. Dopo il diploma, molti aspiranti designer si chiedono quale sia il percorso migliore: università o corsi di grafica? Conviene iscriversi a una laurea in design, frequentare un’accademia prestigiosa, oppure puntare su un corso intensivo più pratico?

In questo articolo risponderemo a queste domande, analizzando i vari percorsi formativi disponibili in Italia per diventare graphic designer. Vedremo che scuola frequentare per fare il grafico e confronteremo i vantaggi di una formazione accademica rispetto a quelli di un corso breve improntato sul learn by doing (imparare facendo). 

In sintesi:

Che scuola fare per diventare graphic designer?

In Italia non serve una laurea per diventare graphic designer e non esistono albi professionali a cui iscriversi. Ciò che conta davvero sono le competenze e un buon portfolio. Molti iniziano dal liceo artistico o da istituti tecnici legati alla grafica, per poi scegliere tra due strade principali: percorsi universitari e accademici di 3-5 anni, oppure corsi intensivi e master professionali di durata più breve.

Il graphic design è un mestiere in continua evoluzione: anche dopo la formazione iniziale dovrai aggiornarti, imparando nuovi software e tecniche. Per questo, oltre alle università e alle accademie, esistono corsi pratici e concentrati che in pochi mesi ti permettono di entrare nel vivo del lavoro, imparando attraverso progetti concreti.

In definitiva, la “scuola” migliore è quella che ti dà competenze reali e ti fa fare tanta pratica, qualunque sia la sua durata.

Dove studiare graphic design in Italia: università e scuole più rinomate

Se decidi di intraprendere un percorso di studi formale nel campo del graphic design, l’Italia offre numerose possibilità sia nel settore pubblico che in quello privato. Ecco una panoramica delle opzioni più diffuse e delle scuole di grafica e design più rinomate.

Università pubbliche e Politecnici

Diversi atenei pubblici italiani hanno corsi di laurea in Design (spesso denominati “Design della comunicazione”, “Progettazione grafica” o simili) all’interno delle loro facoltà di architettura o design. In genere si tratta di lauree triennali (L-4 Disegno industriale) eventualmente proseguibili con lauree magistrali biennali. Alcuni dei migliori corsi universitari in design nelle università pubbliche si trovano presso:

  • Politecnico di Milano – Considerato da molti un’eccellenza nazionale, con la sua Scuola del Design offre lauree in Comunicazione Visiva, Product Design, Interior Design, ecc. (accesso a numero chiuso tramite test).
  • IUAV di Venezia – L’Istituto Universitario di Architettura di Venezia ha un’importante tradizione nel design e offre corsi dedicati al graphic design e visual design.
  • Politecnico di Torino – Attraverso la sua facoltà di Design e Comunicazione, propone percorsi triennali in Design e Comunicazione Visiva con attenzione sia alla grafica tradizionale che digitale.
  • Politecnico di Bari – Rappresenta un riferimento nel Sud Italia per gli studi di design, con corsi di laurea in Disegno Industriale e Comunicazione.

Questi atenei figurano spesso ai primi posti nelle classifiche italiane per il design. I corsi pubblici tendono ad avere un costo annuale contenuto (le tasse universitarie sono di poche migliaia di euro o meno, variabili in base al reddito familiare) e offrono una formazione teorico-pratica equilibrata. Va messo in conto però che l’accesso è spesso selettivo: la maggior parte dei corsi di laurea in design pubblici è a numero chiuso con test d’ammissione da superare. Inoltre, l’approccio didattico può risultare più teorico rispetto a quello di alcune scuole private, con una forte enfasi su progettazione, metodologia e cultura del design.

In questo contesto sono da citare anche le ISIA (Istituti Superiori per le Industrie Artistiche), scuole pubbliche di livello universitario dedicate interamente al design. In Italia ci sono ISIA a Urbino, Firenze, Roma, Faenza e Pescara, tutte a numero chiuso e sotto la supervisione del Ministero dell’Università. Gli ISIA offrono percorsi altamente specializzati in comunicazione visiva, grafica e design industriale, e sono noti per l’approccio progettuale molto concreto. Ad esempio, ISIA Urbino è rinomata proprio nell’ambito della grafica e ha formato figure di spicco del graphic design italiano.

Accademie e istituti privati di design

Parallelamente all’offerta pubblica, in Italia esistono accademie ed istituti privati dedicati al design e alle arti grafiche, che rilasciano diplomi accademici equivalenti alla laurea (riconosciuti dal Miur nell’ambito AFAM) oppure certificati professionali. Tre nomi spiccano in particolare come prestigio e diffusione:

  • IED – Istituto Europeo di Design – Fondato nel 1966, è una delle scuole di design più note in Europa. Ha sedi in diverse città italiane (Milano, Roma, Torino, Firenze, Cagliari, ecc.) e anche campus all’estero. Offre corsi triennali in Graphic Design, oltre a interior, fashion, product design e comunicazione digitale.
  • NABA – Nuova Accademia di Belle Arti – Accademia privata nata a Milano nel 1980 (oggi con sede anche a Roma), propone un corso di laurea in Graphic Design & Art Direction e altri indirizzi nel design, moda, media e arti visive. È conosciuta per il taglio sperimentale e artistico, con molta multidisciplinarità. Offre spesso programmi in inglese e scambi internazionali
  • Istituto Marangoni – Storica scuola fondata a Milano nel 1935, famosa soprattutto nei campi della moda e del lusso, ma che include anche corsi di design (interior, product) e comunicazione visiva. Ha sedi globali (Londra, Parigi, Shanghai, etc.) ed è molto orientata all’internazionalità e al networking con grandi brand

Quali sono le differenze di approccio rispetto alle università pubbliche? In genere, le istituzioni private di design puntano su: laboratori pratici, docenti professionisti e connessione con il mondo del lavoro. Spesso gli studenti lavorano su brief reali in collaborazione con aziende, i docenti provengono direttamente dal settore (designer, art director, ecc.), i laboratori sono attrezzati con tecnologie all’avanguardia (software, stampe 3D, ecc.) e c’è un forte respiro internazionale (classi multilingue, possibilità di esperienze all’estero). Di contro, i costi di queste scuole sono elevati: le rette annuali possono oscillare tra 10.000 e 20.000 euro l’anno a seconda del corso e della sede – un investimento significativo, anche se molte offrono borse di studio per merito o reddito.

Scuole e centri di formazione professionale: formazione mirata e rapida

Accanto a università e accademie private riconosciute, esistono realtà che puntano su percorsi brevi, pratici e ad alto contenuto operativo, ideali per chi vuole entrare velocemente nel mondo del lavoro. In questo contesto rientra anche ABC Formazione, e per coerenza non citeremo altre scuole di questa tipologia.

Questi corsi si rivolgono a chi:

  • desidera acquisire competenze tecniche concrete in pochi mesi,
  • vuole un approccio 100% operativo, con learn by doing e project work,
  • preferisce investire meno tempo e budget rispetto a un percorso pluriennale,
  • punta a costruire un portfolio spendibile fin da subito.

Il valore aggiunto è nella formazione professionalizzante, con docenti che sono professionisti attivi nel settore, programmi allineati alle richieste del mercato e progetti reali che simulano le dinamiche di lavoro in agenzia. È una formula che parla soprattutto a studenti, neo diplomati o giovani professionisti che vogliono un ingresso rapido ma solido nella professione, senza rinunciare alla qualità e all’aggiornamento costante.

Università o corso di grafica? Confronto tra percorsi lunghi e corsi intensivi

Se vuoi diventare graphic designer, la scelta è spesso tra un percorso universitario di più anni e un corso pratico intensivo. La decisione dipende dal tempo che puoi dedicare, dal budget e dal modo in cui impari meglio.

Durata: una laurea triennale (o con biennio magistrale) richiede 3-5 anni di studio a tempo pieno. Un corso intensivo, invece, può durare pochi mesi e concentrare in un tempo ridotto le competenze tecniche necessarie per entrare nel mercato. Questo approccio è ideale se vuoi iniziare a lavorare più rapidamente, ma richiede impegno costante e molta pratica sin da subito.

Costi: l’università pubblica ha spese annuali contenute e offre borse di studio; le accademie private di design, invece, possono superare i 10.000 € l’anno. I corsi brevi, pur essendo a pagamento, hanno costi complessivi molto più bassi e permettono di ottenere competenze spendibili senza un investimento pluriennale.

Metodo: le università forniscono solide basi teoriche, storia del design e metodologia, ma in alcuni casi dedicano meno spazio alla pratica operativa. I corsi intensivi adottano spesso un approccio “learn by doing”: lavori su progetti concreti, simuli brief reali e usi i software professionali fin dal primo giorno.

Titolo: l’università rilascia una laurea, utile in certi ambiti formali. I corsi brevi rilasciano attestati o diplomi professionali: nel mondo creativo il portfolio e le competenze dimostrate hanno spesso più peso del titolo.

In sintesi, se cerchi una formazione ampia e graduale e puoi investire diversi anni, l’università è un’ottima scelta. Se invece vuoi accelerare i tempi, spendere meno e concentrarti subito sugli aspetti operativi del mestiere, un corso pratico intensivo può darti gli strumenti giusti per iniziare a lavorare rapidamente, costruendo esperienza sul campo fin da subito.

L’importanza della pratica: il metodo “learn by doing”

Nel graphic design, la pratica conta quanto – e spesso più – della teoria. Un’indagine del 2018 su circa 100 studi grafici italiani lo conferma: il 52,6% dei designer ritiene che l’esperienza lavorativa sia stata più formativa degli studi, e un ulteriore 23,5% li considera di pari peso.

Come ricordava Bruno Munari, uno dei più grandi designer italiani, “si impara davvero solo facendo”. Nei suoi laboratori creativi insegnava a fare per capire, mettendo al centro l’esperienza diretta sui progetti.

Qualunque percorso tu scelga, dedica molte ore alla pratica: lavora su progetti reali, partecipa a stage, concorsi, workshop. Ogni progetto arricchisce il tuo portfolio – il vero biglietto da visita nel mondo creativo – e ti aiuta a sviluppare il problem solving visivo che clienti e datori di lavoro cercano.

Conclusioni: come scegliere il percorso giusto

Quando valuti dove studiare grafica, considera:

  1. Tempo
    • 3-5 anni → Università o accademia privata riconosciuta.
    • Pochi mesi → Corso pratico e intensivo in una scuola professionale.
  2. Budget
    • Università pubblica: costi ridotti.
    • Accademie private riconosciute: investimento alto.
    • Scuole professionali: investimento più contenuto, formazione mirata.
  3. Metodo
    • Università/accademia: più teoria e basi culturali solide.
    • Scuola professionale: approccio learn by doing, tanti project work e pratica operativa.
  4. Obiettivi
    • Ruoli in contesti che richiedono laurea → università o accademia riconosciuta.
      Lavoro come freelance o in agenzie creative → conta di più il portfolio e la capacità di lavorare da subito.

In breve: non esiste un’unica strada. L’importante è scegliere il percorso che ti permetta di crescere, fare esperienza e costruire un portfolio solido, bilanciando tempo, budget e obiettivi.

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