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Come diventare nomade digitale: professioni, strumenti e ispirazioni per cambiare vita

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Autore articoloRedazione ABC

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Come diventare nomade digitale: professioni, strumenti e ispirazioni per cambiare vita

Immagina di aprire il laptop con il rumore delle onde in sottofondo, magari su una spiaggia del Costa Rica, mentre svolgi il tuo lavoro quotidiano. Sembra un sogno? Gianluca Gotto, noto scrittore e nomade digitale italiano, in La Pura Vida racconta proprio un viaggio alla scoperta di quel modo di vivere leggero e spensierato tipico dei costaricani, uno stile di vita improntato alla felicità presente e alla libertà personale. La sua storia dimostra che lavorare viaggiando non è un’utopia riservata a pochi fortunati, ma una scelta reale e sempre più praticabile. Se anche tu sogni di “mollare tutto” per girare il mondo con lo zaino in spalla senza rinunciare alla tua carriera, continua a leggere: diventare un nomade digitale oggi è più possibile che mai.

In sintesi:

  • Il fenomeno del nomadismo digitale oggi
  • Perché scegliere la vita da nomade digitale
  • Le professioni digitali adatte al nomadismo (e in forte crescita)
  • Come trovare lavoro da remoto e progetti da nomade digitale
  • Pronti a partire? Il futuro del lavoro è senza confini

Il fenomeno del nomadismo digitale oggi

Negli ultimi anni, il fenomeno dei nomadi digitali è esploso a livello globale. Si stima che oltre 35 milioni (fonte ansa.it) di persone nel mondo si identifichino come digital nomads, e il numero è in costante aumento (Forbes prevede 60 milioni entro il 2030). Non si tratta più solo di giovani freelance con il laptop in ostello: sempre più professionisti di ogni età e livello abbracciano questo stile di vita, inclusi manager con famiglia al seguito (fonte corriere.it). In Italia, ad esempio, circa 800 mila persone – pari all’1,36% della popolazione – hanno già adottato la vita da nomade digitale. Sorprendentemente, a differenza del trend globale (dove il 59% sono uomini), in Italia più della metà sono donne (54%), segno che il desiderio di libertà lavorativa abbraccia trasversalmente generi ed età.

Quello che fino a pochi anni fa poteva sembrare uno stile di vita per pochi avventurosi è ormai un vero movimento socio-economico. La pandemia di Covid-19 ha dato un’enorme spinta al lavoro da remoto: nel 2021 oltre 41,7 milioni di europei hanno lavorato da casa, il doppio rispetto al 2019. Molti non sono più tornati indietro, e le aziende stesse hanno scoperto i vantaggi dello smart working. Oggi, il 93% dei professionisti italiani sarebbe disposto a fare un’esperienza di lavoro da remoto per un’azienda estera – un dato che evidenzia quanto sia forte l’aspirazione a svincolarsi dai confini geografici. Non a caso, numerosi Paesi (soprattutto in Europa) stanno cercando di attrarre questi lavoratori itineranti con visti appositi: ad oggi ben 19 nazioni europee offrono un visto speciale per nomadi digitali, dalla Spagna a Malta, dall’Estonia alla Croazia. In altre parole, il mercato del lavoro si sta adattando a una nuova realtà in cui la libertà di lavorare ovunque non è più un’eccezione, ma una possibilità concreta e sempre più richiesta.

Questo interesse crescente è confermato dai trend internazionali. Gli Stati Uniti – in testa per numero di nomadi digitali – hanno visto i lavoratori “location-independent” crescere del 131% rispetto ai livelli pre-pandemia (fonte milionaire.it). Il movimento si sta consolidando anziché diminuire: molti lavoratori qualificati preferiscono mantenere la flessibilità acquisita, anche di fronte ai tentativi di alcune aziende di riportarli in sede. In Europa, oltre il 36% dei lavoratori autonomi opera già abitualmente da remoto. Insomma, il nomadismo digitale non è una moda passeggera, ma rispecchia un cambiamento strutturale nel mondo del lavoro. Ma cosa spinge davvero una persona a lasciare l’ufficio tradizionale per diventare cittadino del mondo con laptop alla mano? Scopriamolo.

Perché scegliere la vita da nomade digitale

Diventare nomade digitale significa rivoluzionare il proprio approccio al lavoro e alla vita cercando una maggiore flessibilità e autonomia. Come spiega Alberto Mattei, presidente dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali, ciò che unisce questa comunità eterogenea è la volontà di gestire in proprio il tempo e scegliere dove vivere e lavorare di volta in volta. Fondamentalmente conta più la qualità della vita del timbrare il cartellino in ufficio. 

Molti nomadi digitali raccontano di aver scelto questo stile di vita per inseguire i propri sogni e non avere rimpianti. Spezzare la routine, uscire dalla comfort zone e vivere esperienze significative adesso, anziché rimandarle a un futuro incerto, è una motivazione potente. 

Lavorare da remoto viaggiando offre la possibilità di crescere ed ogni nuovo paese insegna qualcosa, ti mette in contatto con persone che forse mai avresti incontrato restando a casa e amplia i propri orizzonti.

Naturalmente, non è tutto rose e fiori, servono adattabilità, disciplina e un pizzico di spirito di avventura. Bisogna sapersi organizzare tra fusi orari, connessioni internet ballerine e culture diverse. Ma per chi sente forte il richiamo della libertà, queste sfide diventano parte del fascino. 

Le professioni digitali adatte al nomadismo (e in forte crescita)

Una delle chiavi per diventare nomade digitale è avere una professione svolgibile interamente online. Fortunatamente, nell’era digitale molte competenze sono facilmente vendibili da remoto. Ecco alcune delle professioni digitali più adatte a uno stile di vita nomade – molte delle quali sono proprio i campi in cui ABC Formazione forma nuovi professionisti – con cui potrai lavorare ovunque ci sia una connessione internet.

Graphic Designer
Il grafico digitale può creare loghi, brochure, layout web e contenuti visuali per clienti in tutto il mondo, armato solo di computer e creatività. È una professione molto richiesta dalle aziende di ogni settore per la comunicazione visiva, rientra infatti nell’ambito dei “servizi creativi” che costituiscono circa il 10% dei lavori svolti dai nomadi digitali globalmente. Piattaforme come Behance o Dribbble aiutano a mostrare il tuo portfolio ovunque, e siti freelance ti permettono di trovare commesse di graphic design stando comodamente in un coworking a Bangkok o a Lisbona.

UX/UI Designer
Lo User Experience Designer progetta l’esperienza utente di siti e app, mentre l’UI Designer cura l’aspetto grafico delle interfacce. Queste figure uniscono creatività e competenze tecniche e sono ricercatissime nell’economia digitale odierna. Dato che i progetti digitali nascono collaborativi per natura, il lavoro di UX/UI design si presta benissimo al remoto: puoi lavorare con un team di sviluppatori in Silicon Valley mentre ti trovi in un rifugio di montagna sulle Alpi. Non a caso, design e IT sono tra i settori con maggiore presenza di nomadi digitali (rispettivamente il 27% nell’area marketing/design e il 13% in quella informatica, a livello globale).

Social Media Manager
Il social media manager gestisce i profili social di aziende o personaggi pubblici, creando calendari editoriali, pubblicando contenuti e interagendo con la community. È un lavoro perfetto da remoto: esistono tool di scheduling e analytics accessibili via web, e si può coordinare con il team marketing via Zoom o Slack da qualsiasi fuso orario. In un’epoca in cui tutte le aziende vogliono una presenza social efficace, i bravi social media manager sono molto richiesti. Puoi seguire da remoto i canali di un brand europeo mentre ti trovi fisicamente in Asia – ai clienti interessa che tu sappia far crescere la loro audience, non da dove posti!

Copywriter e Content Writer
Se la scrittura è il tuo forte, questa è la strada nomade per eccellenza. Copywriter, blogger e content creator producono testi per siti web, blog aziendali, newsletter, e-commerce, campagne pubblicitarie e molto altro. La domanda di contenuti di qualità è enorme nell’era della comunicazione digitale, e scrivere non ha confini geografici: puoi redigere un articolo per un’azienda di Milano mentre sorseggi un chai latte in un coworking di Chiang Mai. Molti nomadi digitali lavorano proprio in ambito marketing e contenuti (circa 27% del totale secondo le statistiche globali). 

SEO Specialist
L’esperto di Search Engine Optimization aiuta aziende e siti web a migliorare la propria visibilità su Google e altri motori di ricerca. È una professione tecnica ma sempre più fondamentale, perché posizionarsi bene online significa attirare clienti da tutto il mondo. L’attività di SEO (analisi di parole chiave, ottimizzazione di pagine, link building, reportistica con Google Analytics) si svolge interamente su piattaforme digitali, quindi nulla vieta di ottimizzare il sito di un cliente tedesco mentre ti godi la vita a Tenerife. I SEO specialist spesso lavorano come freelance o consulenti esterni, gestendo più progetti contemporaneamente. Anche qui la richiesta è alta e globale: ogni azienda che investe nel digitale ha bisogno di farsi trovare online.

Digital Marketing & Ads Manager
Questa categoria include specialisti di marketing digitale, in particolare esperti di campagne pubblicitarie online (Google Ads, Facebook/Instagram Ads, LinkedIn Ads, ecc.). Sono i professionisti che aiutano le aziende a promuoversi sul web, gestendo budget pubblicitari e ottimizzando le inserzioni per raggiungere il pubblico giusto. Anche questi ruoli rientrano nell’ampio settore del marketing digitale, il più popolato dai nomadi (oltre un quarto di tutti i nomadi digitali lavora nel marketing/comunicazione). Che tu sia un Google Ads specialist certificato o un social media advertiser, puoi tranquillamente lavorare con clienti internazionali da remoto: le piattaforme adv sono online e i risultati si possono discutere via videocall.

Perché queste professioni? 
Oltre a essere offerte formative di ABC Formazione, sono tutte competenze digitali molto richieste oggi e che non richiedono presenza fisica in un luogo specifico. I dati mostrano che la maggior parte dei nomadi digitali nel mondo opera proprio in ambiti come marketing, tech e design. Ciò significa che se ti specializzi in una di queste aree, avrai buone chance di trovare opportunità ovunque. Inoltre sono mestieri spesso svolti da freelance o consulenti, figure che per definizione possono collaborare con clienti diversi in luoghi diversi. 

Come trovare lavoro da remoto e progetti da nomade digitale

Possedere le competenze giuste è fondamentale, ma come si trovano concretamente lavori e commesse da nomade digitale? La buona notizia è che esistono molte piattaforme e strumenti pensati proprio per mettere in contatto professionisti digitali e clienti, oltre a strategie di networking efficaci. Ecco alcuni consigli pratici:

Marketplace freelance globali: Iscriviti alle piattaforme online dove domanda e offerta di lavoro da remoto si incontrano. Upwork è uno dei siti più noti e frequentati a livello mondiale – un vero snodo globale di lavori online che spazia dalla grafica alla programmazione, dal copywriting al digital marketing. Su Upwork (che conta circa 10 milioni di freelancer registrati nel mondo) e simili come Freelancer.com, Fiverr, PeoplePerHour o Malt, troverai migliaia di progetti pubblicati da clienti internazionali. Potrai candidarti a lavori ad hoc (es. “cerco social media manager per lancio prodotto” o “cerco web designer per restyling sito”) presentando il tuo profilo e un’offerta economica. Queste piattaforme offrono sicurezza nei pagamenti e un sistema di recensioni: all’inizio può esser utile accettare piccoli progetti per farsi un nome e guadagnare feedback positivi, poi col tempo arriveranno incarichi più grossi. Molti nomadi digitali iniziano proprio così la loro carriera freelance.

LinkedIn e personal branding: Curare la propria presenza su LinkedIn è fondamentale per chi lavora da remoto. Tieni aggiornato il profilo evidenziando le tue competenze digitali e i progetti svolti, indicando chiaramente che sei disponibile a collaborazioni remote. Partecipa alle discussioni nei gruppi professionali e condividi contenuti di valore (ad esempio, articoli sul tuo blog, case study, consigli nel tuo ambito). Puoi anche utilizzare LinkedIn per cercare offerte di lavoro full remote pubblicate dalle aziende – ce ne sono sempre di più ormai, anche a livello europeo. Non trascurare gli altri social: per un designer o fotografo può essere utile Instagram o Behance; per un copywriter, avere un blog personale o pubblicare articoli su Medium; per un marketer, X e i forum di settore. Insomma, fai sapere al mondo digitale chi sei e cosa sai fare, e le opportunità potrebbero trovarti quasi da sole.

Job board specializzate in lavoro remoto: Oltre ai marketplace generici, esistono bacheche di annunci dedicate esclusivamente a posizioni da remoto o per freelance. Siti come RemoteOK, We Work Remotely, JustRemote (in inglese) pubblicano ogni giorno offerte di aziende di tutto il mondo per ruoli remote nei campi più disparati (sviluppo web, marketing, customer support, design, ecc.). In Europa si stanno diffondendo portali come EuropeRemotely o sezioni remote su siti di recruiting tradizionali. Anche il portale italiano NomadiDigitali.it segnala opportunità di lavoro e bandi per freelance da poter svolgere a distanza. Impostare degli alert su queste piattaforme ti permette di essere avvisato quando spunta un’offerta nel tuo campo. Quando ne trovi una interessante, non farti problemi a candidarti anche se l’azienda è dall’altra parte del mondo! Ormai sempre più imprese sono abituate a collaborare con professionisti in altri paesi. L’inglese ovviamente è spesso la lingua di lavoro, quindi è importante conoscerlo bene per ampliare il ventaglio di offerte a cui accedere.

Networking e comunità di nomadi digitali: Un altro modo efficace per trovare commesse è tramite il passaparola e le community. I nomadi digitali tendono ad aiutarsi a vicenda: sui gruppi Facebook o forum dedicati (italiani e internazionali) spesso si condividono offerte di lavoro, consigli su clienti affidabili e dritte su come proporsi. Esistono poi eventi e comunità locali: ad esempio nei maggiori hub di nomadi (come Bali, Chiang Mai, Madeira, Tenerife, Lisbona, Berlino…) troverai spazi di coworking dove freelance da tutto il mondo lavorano fianco a fianco. Frequentarli è ottimo per fare networking: potresti conoscere un web developer che cerca un grafico per un progetto, o un imprenditore che ha bisogno di un social media manager per la sua startup. 

Organizzazione e reputazione: Infine, un consiglio trasversale sugli strumenti: utilizza le tecnologie cloud per organizzare il tuo lavoro (Google Drive, Dropbox, Notion, Trello per gestire progetti a distanza) e comunica in modo professionale (email, Slack, Zoom per call con i clienti). Rispetta sempre le scadenze e cura la qualità di ogni consegna: la soddisfazione dei clienti genera referenze positive e review online che ti aiuteranno a trovare altri lavori. Sulle piattaforme freelance, una buona reputazione (rating) è fondamentale per emergere tra migliaia di profili. 

Pronti a partire? Il futuro del lavoro è senza confini

Diventare nomade digitale significa abbracciare un cambiamento profondo, ma anche enormemente gratificante. Il mercato europeo (e globale) sta aprendo le braccia a questa nuova generazione di professionisti senza sede fissa: mai come oggi esiste un ecosistema di strumenti, community e persino normative favorevoli per chi vuole lavorare viaggiando. Certo, servono coraggio e preparazione. Ma se hai letto fin qui, probabilmente dentro di te arde già quella scintilla – la voglia di libertà e di costruire una vita su misura per te, senza aspettare il “momento giusto” che forse non arriverà mai.

In conclusione, il nomadismo digitale non è solo un modo di lavorare, è un vero e proprio stile di vita. Ti permette di scoprire il mondo mantenendo la tua carriera, di crescere professionalmente e personalmente ogni giorno. Come dimostrano le storie di chi ce l’ha fatta (da Gianluca Gotto a migliaia di altri freelance e imprenditori digitali), con la giusta mentalità e le competenze adatte anche tu puoi farlo. Il segreto è pianificare il cambiamento, formarti nelle discipline giuste, usare gli strumenti a disposizione e poi fare il salto.

Non dimenticare perché lo fai: per inseguire la tua idea di felicità e realizzazione. E come dice il motto costaricense “Pura Vida”, la vita è più bella quando riesci a vivere con leggerezza, facendo ciò che ami, dove vuoi. Il futuro del lavoro è sempre più senza confini – e potrebbe portarti in luoghi che hai sempre sognato. Preparati, quindi, a scrivere il tuo personale capitolo da nomade digitale. Il mondo ti aspetta.

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