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Categoria: Orientamento e professioniOrientamento e professioni

Inserire una figura junior in azienda: perché un Career Service può fare la differenza

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Autore articoloRedazione ABC

Inserire una figura junior in azienda: perché un Career Service può fare la differenza

Quando un’azienda decide di inserire nuove figure nel proprio organico, spesso incontra una difficoltà comune: trovare candidati che non solo abbiano le competenze giuste, ma che siano anche pronti a lavorare in un contesto reale. Questo problema è accentuato sui ruoli creativi e digitali come grafici o UX designer, professionisti molto richiesti ma non sempre facili da individuare.

Molti giovani arrivano sul mercato con una buona preparazione teorica, ma necessitano di tempo e affiancamento prima di diventare davvero operativi. Per un’impresa, però, il tempo è una risorsa preziosa, progetti e scadenze non possono attendere. Ecco perché diventa fondamentale affidarsi a percorsi formativi che non si fermano alle lezioni in aula, ma offrono anche un Career Service strutturato, capace di facilitare l’incontro tra aziende e professionisti junior.

Le sfide per le aziende nell’inserimento di figure creative

Stando alle stime di settore, tra le principali difficoltà che le aziende incontrano, ci sono:

  • Competenze da aggiornare: i software, le tendenze e le metodologie nel campo del digitale si evolvono rapidamente. Un candidato che ha solo studiato ma non ha fatto casi reali può richiedere tempo per “mettersi al passo”.
  • Tempo di formazione interna: anche quando il candidato ha una buona base teorica, spesso occorrono settimane se non mesi di affiancamento per spiegare i flussi aziendali, i processi interni, gli strumenti specifici (dal design al versioning, fino alle revisioni).
  • Selezione del profilo adatto: trovare il “giusto mix” di creatività, competenze tecniche e attitudine al team è un processo che richiede molte fasi: scrittura della job description, screening curricula, colloqui, prove pratiche.

Questi aspetti rischiano di diventare un ostacolo, soprattutto per le piccole imprese o le agenzie che hanno bisogno di nuove energie da mettere subito in campo.

Ecco alcuni dati (e stime) che aiutano a capire quanto può pesare in termini di tempo e denaro tutto questo processo:

  • Un processo di reclutamento interno richiede mediamente circa 50 ore di lavoro, tra scrittura della job description, screening dei curricula, colloqui individuali e prove pratiche. Se consideriamo che queste ore sono spesso spese da manager, responsabili HR o figure con un costo medio orario alto la cifra complessiva è significativa.
  • Gli annunci vanno promossi con specifiche pubblicità a pagamento, che possono oscillare in base alla piattaforma scelta, senza contare le eventuali commissioni richieste da agenzie esterne o società di headhunting
  • La persona selezionata, durante la fase di inserimento, richiede inevitabilmente un periodo di formazione e affiancamento per comprendere strumenti, flussi di lavoro e cultura aziendale

Ma il costo più alto è legato ad un fattore spesso sottovalutato: una selezione sbagliata. Inserire in azienda un profilo che non si rivela adatto alle esigenze, o che abbandona dopo pochi mesi, può comportare una perdita che equivale a due o tre volte i costi iniziali sostenuti, considerando la riduzione della produttività, la necessità di avviare una nuova selezione e l’impatto negativo sui progetti in corso.

Il problema è che non si tratta soltanto di verificare se un candidato sappia utilizzare software come Photoshop o Figma, ma di capire se possiede la maturità per inserirsi in un team, rispettare i flussi di lavoro collaborativi e contribuire in maniera efficace ai progetti. È qui che il rischio di errori aumenta e i costi si fanno sentire di più, soprattutto per realtà di piccole e medie dimensioni che non possono permettersi tempi lunghi di adattamento.

Il ruolo del Career Service

Un Career Service ben strutturato non si limita a fare da tramite tra studenti e aziende, ma costruisce un vero percorso di avvicinamento al mondo del lavoro. È un ponte che accompagna i giovani professionisti lungo diverse fasi, tutte pensate per renderli pronti e affidabili già al primo inserimento.

La prima fase è quella dell’individuazione dei profili più motivati. Non tutti gli studenti hanno lo stesso approccio o la stessa determinazione: un Career Service osserva le attitudini, valuta la costanza nello studio e premia chi dimostra spirito di iniziativa. In questo modo, alle aziende non vengono proposti semplici “diplomati di corso”, ma giovani che hanno già mostrato maturità e serietà.

Segue poi la fase dei project work, esperienze che simulano vere realtà aziendali. Lavorare su casi concreti, affrontare brief realistici, rispettare tempi e consegne, usare gli stessi strumenti digitali delle imprese: tutto ciò abitua gli studenti a ragionare come professionisti, riducendo il divario tra formazione e lavoro. Non si tratta più soltanto di “esercitazioni scolastiche”, ma di esperienze che riproducono le dinamiche tipiche di un team creativo o di un reparto marketing.

Infine, c’è il supporto all’inserimento, che si traduce nella cura del portfolio, nella stesura di un profilo professionale efficace e nelle simulazioni di colloquio. Questi passaggi aiutano i ragazzi a presentarsi al meglio, ad acquisire sicurezza e a farsi trovare pronti davanti a un recruiter o a un manager. Per le aziende, questo significa incontrare candidati che sanno comunicare le proprie competenze e inserirsi con meno esitazioni in un nuovo contesto.

Grazie a queste tre fasi, il Career Service non offre alle imprese un principiante inesperto, ma una figura junior già orientata alle dinamiche professionali, capace di dare valore sin dal primo giorno.

Perché conviene alle imprese

Affidarsi a un Career Service porta con sé vantaggi concreti per le aziende, a prescindere dalle dimensioni o dal settore di riferimento. Non si tratta solo di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, ma di ottimizzare tempi, risorse e qualità dei profili selezionati.

Tra i principali benefici:

  • Risparmio di tempo nei processi di selezione: l’azienda riduce drasticamente le ore dedicate alla ricerca, allo screening dei curricula e ai colloqui preliminari.
  • Maggiore produttività fin dall’inizio, grazie a giovani già abituati a lavorare con strumenti e progetti concreti durante la formazione.
  • Inserimento graduale, spesso attraverso stage o tirocini, che consentono di valutare la collaborazione senza vincoli immediati e con meno rischi.
  • Freschezza e innovazione, portata da candidati formati di recente, capaci di introdurre nuove idee e di aggiornare lo sguardo del team alle ultime tendenze del settore.

Questi vantaggi riguardano tutte le tipologie di imprese, dalle piccole aziende familiari che desiderano creare un reparto grafico o digitale interno che possono trovare nel Career Service una soluzione preziosa per superare l’incertezza nella selezione, fino alle imprese di medie e grandi dimensioni che devono ampliare un team già esistente.In tutti i casi, avere accesso a un bacino di giovani preparati e pronti a inserirsi rappresenta una leva di sviluppo che permette alle aziende di innovare e crescere con maggiore agilità.

Conclusione

L’inserimento di figure digitali come grafici e UX designer è una sfida che molte aziende si trovano ad affrontare. Affidarsi a un Career Service significa ridurre i tempi di selezione e inserimento, e avere la certezza di accogliere giovani motivati, formati e già orientati al lavoro.

Un vantaggio non solo per chi cerca personale, ma per l’intero ecosistema: studenti che trovano il loro spazio, aziende che crescono più velocemente e un mercato del lavoro che diventa più dinamico ed efficiente.

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