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Categoria: Web design e UXWeb design e UX

WordPress è ancora utile nel 2025? Opportunità, alternative e consigli per chi vuole impararlo

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Autore articoloRedazione ABC

WordPress è ancora utile nel 2025? Opportunità, alternative e consigli per chi vuole impararlo

WordPress è in circolazione da oltre 20 anni e molti si chiedono se un prodotto così “datato” sia ancora rilevante. In realtà, oggi WordPress rimane il CMS (Content Management System) dominante sul web. Questo articolo analizza la diffusione attuale di WordPress, le alternative emergenti e la spendibilità delle competenze WordPress nel mercato del lavoro futuro, con dati affidabili a supporto.

Ecco cosa scoprirai in questo articolo (versione PDF):

La diffusione di WordPress oggi

WordPress continua a dominare il panorama web. I report più recenti indicano che oltre il 43% di tutti i siti internet mondiali è basato su WordPress. In termini di quota di mercato tra i siti che usano un CMS, WordPress detiene circa il 60-63%, più di tutti gli altri CMS sommati. Parliamo di centinaia di milioni di siti, secondo alcune stime sono oltre 835 milioni le pagine web costruite con WordPress.

Questo predominio non è recente, la sua crescita storica è impressionante, dieci anni fa rappresentava meno del 20% dei siti, mentre oggi la quota di mercato è più che raddoppiata. Persino siti di grandi aziende e media internazionali utilizzano WordPress, a conferma della sua affidabilità su larga scala. 

Perché usare WordPress nel 2025: vantaggi e funzionalità

Diversi fattori spiegano il successo duraturo di WordPress:

  1. Open-source e costi ridotti: WordPress è un software libero e gratuito. Non ci sono costi di licenza, e si basa su tecnologie ben collaudate (PHP, MySQL). Ciò rende lo sviluppo e la manutenzione di siti WordPress economicamente vantaggiosi rispetto a soluzioni proprietarie.
  2. Flessibilità e plugin: La versatilità è un punto di forza. Esistono oltre 65.000 plugin e migliaia di temi per estendere le funzionalità e il design di un sito WordPress. Questo ecosistema permette di aggiungere facilmente qualunque caratteristica (dal SEO, all’e-commerce, ai form contatti) senza dover programmare tutto da zero. Nessun altro CMS offre lo stesso livello di personalizzazione e scelta.
  3. Facilità d’uso e community: WordPress è nato come piattaforma blog, pensata per utenti non tecnici. Oggi l’editor a blocchi visivo consente di creare contenuti in modo intuitivo. Inoltre, la community globale è enorme: sviluppatori, designer e utenti che contribuiscono al miglioramento continuo e offrono supporto gratuito. Ogni anno vengono rilasciati aggiornamenti frequenti che portano nuove funzionalità e un’interfaccia sempre al passo coi tempi. In breve, WordPress è tutt’altro che “abbandonato”: è un progetto dinamico e in crescita continua.

Non ultimo, WordPress è SEO-friendly per concezione, genera siti ben indicizzabili sui motori di ricerca e dispone di plugin dedicati alla SEO. Questa attenzione intrinseca all’ottimizzazione ha contribuito al successo di molti siti realizzati con WordPress.

Alternative a WordPress nel 2025: confronto con Wix, Webflow, Shopify e altri

Nonostante la presenza di molte piattaforme concorrenti, sia CMS open source consolidati che nuovi website builder SaaS, nessun singolo competitor si avvicina ai numeri di WordPress. Ecco uno sguardo alle principali alternative e alla loro diffusione rispetto a WordPress (dati 2025):

  • WordPress: ~43% di tutti i siti web; ~61% del mercato CMS. Dominatore assoluto grazie a versatilità e community. Include anche la principale piattaforma e-commerce WooCommerce (usata dal 33% di tutti gli store online).
  • Shopify: ~4-5% di tutti i siti; ~4.8% del mercato CMS. Soluzione specializzata in e-commerce, apprezzata per la facilità con cui permette di aprire un negozio online. È oggi il secondo CMS più usato al mondo dopo WordPress.
  • Wix: ~3-4% di tutti i siti; ~3.7% del mercato. Website builder “trascina e rilascia” orientato ai principianti, molto pubblicizzato e in forte crescita (+1633% nell’ultimo decennio). Offre grande semplicità d’uso, seppur con minore flessibilità.
  • Squarespace: ~2-3% di tutti i siti; ~2.3% del mercato. Altro builder visuale facile da usare, scelto spesso da creativi per il design elegante dei template. Come Wix, è una piattaforma chiusa tutto-compreso.
  • Joomla: ~1-2% di tutti i siti web (circa 2.1% dei siti con CMS). Un tempo tra i leader open source, oggi ha perso gran parte della quota a favore di soluzioni più moderne. Rimane utilizzato per alcuni siti, ma la community si è ridotta.
  • Drupal: ~0.8% di tutti i siti; ~1.2% del mercato CMS. CMS potente e orientato a progetti enterprise complessi (governativi, grandi portali), ma richiede elevate competenze tecniche. La sua diffusione generale è calata, restando però popolare nella fascia alta dei siti più trafficati (tra i top 10k siti, Drupal detiene ~8% del mercato).
  • Webflow: ~0.8% di tutti i siti; ~1.2% del mercato. Piattaforma no-code emergente, pensata per designer e agenzie. Consente di costruire siti custom con un editor grafico avanzato (servono basi di HTML/CSS), senza programmare. Ha visto una crescita costante (oltre 3,5 milioni di designer registrati) e viene usato anche da alcune aziende di alto profilo, ma resta una nicchia rispetto a WordPress.

Altre soluzioni degne di nota: WooCommerce (plugin WordPress) come detto domina l’e-commerce con ~1/3 dei negozi online, competendo testa a testa con Shopify. Blogger (di Google) è ancora usato per blog personali ma offre funzionalità limitate. TYPO3, Adobe AEM, Magento e altri CMS enterprise coprono esigenze molto specifiche (spesso grandi aziende), con quote di mercato esigue. Infine, c’è l’ampia categoria dei “Headless CMS” (ad es. Contentful, Strapi, Sanity) abbinati a static site generator o framework Javascript (Jamstack): queste soluzioni ultramoderne puntano a massime prestazioni e flessibilità architetturale, ma sono appannaggio di sviluppatori esperti e ancora poco rilevanti in termini numerici complessivi.

In sintesi, WordPress oggi non ha un singolo rivale diretto alla pari. Il concorrente più vicino (Shopify) possiede meno di un decimo della diffusione di WordPress. Tutti gli altri, compresi i popolari Wix e Squarespace, restano distanziati di molto. WordPress è l’unica piattaforma a superare il 10% di quota web, mentre gli altri CMS e site builder si contendono spicchi più piccoli di un mercato frammentato.

WordPress è un prodotto ancora valido per il futuro?

Alla luce di questi dati, WordPress appare tutt’altro che “superato”. La sua enorme base installata garantisce supporto continuo e convenienza nel mantenerlo aggiornato. Ogni versione introduce migliorie (dall’editor a blocchi Gutenberg, alla full site editing) per rendere l’esperienza più moderna e semplice anche per chi non sa programmare .

Certo, esistono alcune criticità spesso citate dai detrattori di WordPress: ad esempio richiede di applicare aggiornamenti frequenti (core, temi, plugin) e un’attenzione alla sicurezza per evitare vulnerabilità. Tuttavia, il nucleo WordPress di per sé è molto sicuro – nel 2023 solo 13 vulnerabilità minori sono state scoperte nel core – e i problemi nascono principalmente da plugin scadenti o non aggiornati. In altre parole, basta seguire le buone pratiche (installare solo estensioni affidabili, mantenere tutto aggiornato, usare password robuste) per gestire un sito WordPress in modo sicuro.

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Un altro punto a sfavore è la complessità tecnica rispetto ai nuovi builder no-code: installare WordPress richiede hosting, database, e qualche competenza base, mentre servizi come Wix offrono un pacchetto chiavi in mano (hosting incluso) con meno configurazioni manuali. Alcuni esperti oggi sostengono che per il classico sito vetrina di piccola azienda WordPress sia eccessivo e convenga optare per soluzioni più semplici. I moderni builder eliminano infatti la necessità di gestire server o codice, riducendo la “fatica tecnologica” per chi vuole solo mettere online poche pagine informative.

Tuttavia, queste alternative sacrificano flessibilità e indipendenza: con WordPress si mantiene pieno controllo del proprio sito e dei dati, potendo migrare tra provider o personalizzare qualsiasi aspetto. Inoltre la scalabilità di WordPress permette di iniziare con un semplice blog e farlo evolvere in un portale complesso man mano che crescono le esigenze. Molti site builder proprietari invece mostrano i limiti quando si esce dai casi d’uso base, mentre WordPress può trasformarsi all’occorrenza (anche in modalità headless, usando WordPress solo come backend e un front-end custom, approccio supportato dalle API WP Rest/GraphQL).

Infine, WordPress vanta un ecosistema robusto che difficilmente sparirà a breve. Plugin e temi commerciali continuano a generare innovazione (basti pensare a page builder come Elementor, utilizzato dal 29% dei siti WP). La piattaforma è in continua evoluzione grazie alla community globale: nel mondo si tengono migliaia di eventi WordPress (WordCamp, meetup) ogni anno e centinaia di sviluppatori contribuiscono al core. Tutto ciò garantisce che WordPress resterà al passo coi tempi: ad esempio, si esplorano integrazioni con tecnologie emergenti (performance ottimizzate per mobile, compatibilità con servizi cloud, e persino funzioni basate su AI per migliorare la gestione dei contenuti).

In conclusione, WordPress oggi è tutt’altro che obsoleto, è un CMS maturo, stabile ma al contempo adattabile ai trend moderni. La scelta di usarlo o meno dipende dal progetto specifico: per siti semplicissimi o one-page potrebbe bastare un builder come Squarespace, mentre per un sito ricco di funzionalità, espandibile nel tempo e professionale, WordPress rimane una garanzia di solidità e longevità.

Imparare WordPress per lavorare nel web: ruoli, stipendi e richieste di mercato

Data la diffusione massiccia di WordPress, le competenze su questa piattaforma sono ancora oggi molto richieste nel mercato del lavoro e presumibilmente lo saranno anche nei prossimi anni. WordPress ha alimentato un ecosistema economico enorme, dal valore di svariati miliardi di dollari, che genera migliaia di posti di lavoro in tutto il mondo. Sviluppatori, web designer, creatori di temi e plugin, specialisti SEO, content manager: tutti possono trovare opportunità legate a WordPress.

Per avere un’idea: attualmente migliaia di offerte di lavoro con WordPress compaiono su freelance marketplace e portali specializzati. Negli Stati Uniti uno sviluppatore WordPress guadagna in media circa $84.000 annui (circa $40/ora), e anche a livello freelance le tariffe variano in genere da 20 fino a 100 dollari l’ora per esperti con ottime competenze. Questo significa che imparare WordPress può aprire le porte a carriere remunerative, sia come dipendente di agenzie web, sia come freelance autonomo.

Nota: Non servono per forza capacità di programmazione per lavorare con WordPress. Oltre agli sviluppatori PHP/JavaScript (che creano temi o plugin su misura), esistono ruoli come web content editor, designer di siti WordPress, SEO specialist e support specialist, che richiedono familiarità con la piattaforma ma non necessariamente di scrivere codice.

Nel prossimo futuro, la domanda di siti web continuerà a crescere e con essa il bisogno di professionisti che sappiano utilizzare strumenti adeguati. WordPress – essendo usato dal 43% dei siti mondiali – probabilmente rimarrà un requisito gettonato nei curricula: le aziende che hanno siti WordPress (dalle piccole attività locali alle grandi testate online) avranno bisogno di persone capaci di gestirli, aggiornarli e migliorarli. Di pari passo, chi intraprende una carriera web potrà arricchirsi imparando anche le nuove alternative no-code: ad esempio Webflow sta creando nicchie professionali (web designer specializzati su Webflow per agenzie creative) e Shopify alimenta la ricerca di esperti in e-commerce. Ma va sottolineato che, ad oggi, nessuna di queste alternative ha una base installata e un volume di offerte di lavoro paragonabile a quello di WordPress.

Conclusione

In conclusione, investire su WordPress nel 2025 è ancora una scelta solida e spendibile. Si tratta della piattaforma più diffusa al mondo per creare siti web, con una comunità enorme alle spalle e un ecosistema che genera opportunità professionali diversificate. Per un giovane aspirante web designer (soprattutto se di formazione grafica e non da programmatore puro), WordPress rappresenta un ottimo punto di ingresso, permette di realizzare progetti completi con relativa facilità e di acquisire al contempo competenze trasferibili anche su altre piattaforme. Nel frattempo, tenersi aggiornati sulle nuove tendenze (come i builder visuali o l’approccio headless) aiuterà ad avere una visione a 360° del settore. Ma la base di partenza resta la stessa da anni: WordPress, pur essendo “storico”, si conferma uno strumento valido e al centro del web anche per il futuro prossimo.

Master in UX/UI Design

  • Prossima partenza: 22-09-2025
  • Modalità: Livestreaming e Presenza
  • Durata: 200 ore
  • Borsa di studio: 800 € - promo a tempo
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