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Categoria: Web design e UXWeb design e UX

Cosa fa davvero un UX Designer? Guida pratica alle fasi e agli strumenti

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Autore articoloRedazione ABC

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Cosa fa davvero un UX Designer? Guida pratica alle fasi e agli strumenti

Ok, si sente spesso parlare di UX, di “user experience” e di designer che la progettano. Ma concretamente, cosa fa un UX Designer nella vita di tutti i giorni?

Per capirlo, niente meglio che seguire un progetto passo dopo passo: dalle prime analisi sugli utenti fino ai test di usabilità, passando per prototipi, wireframe e strumenti di analisi comportamentale.

In breve:

1. Si parte dagli utenti: ricerca e creazione delle Personas

Il lavoro di uno UX Designer comincia con una domanda semplice: chi userà questo prodotto?

Attraverso interviste, sondaggi o analisi dei dati già disponibili, lo UX Designer raccoglie informazioni su bisogni, motivazioni e difficoltà delle persone. Da qui nascono le Personas, cioè profili fittizi ma realistici che rappresentano i diversi tipi di utenti.

Esempio: se stai progettando un’app di fitness, potresti avere “Marco, 25 anni, runner principiante” e “Lucia, 45 anni, appassionata di yoga”.

Le personas servono a non perdere mai di vista l’utente finale durante tutte le fasi di design e quindi il primo passo della fase progettuale è  l’identificazione, in base al target obiettivo, di una serie di personas. La domanda da porsi successivamente sarà sempre: “cosa farebbe questo utente in questo contesto estetico?”

Personas

2. Disegnare i percorsi: user journey e architettura dell’informazione

Una volta capiti gli utenti, si passa a disegnare i loro percorsi ideali dentro il prodotto.

Qui entra in gioco lo user journey map, che racconta passo dopo passo come l’utente interagisce con il servizio: dall’ingresso sul sito, alla ricerca di informazioni, fino all’azione finale (acquisto, iscrizione, download).

In parallelo, lo UX Designer lavora all’architettura dell’informazione: cioè organizza i contenuti in modo logico, definisce la struttura delle pagine e la navigazione.

Strumenti come Miro o Optimal Workshop aiutano a testare queste scelte con metodi come il card sorting (organizzare contenuti in categorie) o il tree testing (capire se gli utenti riescono a trovare rapidamente le informazioni che cercano, senza l’aiuto della grafica o del layout, semplicemente muovendosi nel menu).

3. Dai concetti ai prototipi: wireframe e mockup

Dopo aver capito cosa serve agli utenti e come vogliamo portarli all’obiettivo, arriva il momento di mettere tutto nero su bianco.

Si comincia con i wireframe: schemi semplici, quasi “abbozzi a matita”, che mostrano la disposizione degli elementi in pagina.

Successivamente si passa ai mockup e ai prototipi interattivi, più dettagliati e vicini al prodotto finale. Gli strumenti più usati in questa fase sono Figma, Adobe XD o Sketch. Sono piattaforme che permettono non solo di progettare, ma anche di condividere e collaborare in tempo reale con il team.

Wireframe e mokup

4. Dall’idea al prodotto: la fase realizzativa

Una volta che il prototipo è stato elaborato con strumenti come Figma, Adobe XD o Sketch, non ci si ferma lì: è il momento di tradurre quei prototipi in un prodotto reale.

Qui entrano in gioco diverse figure del team, ognuna con un compito ben preciso:

  • UX Designer: lo UX non sparisce dopo i prototipi ma continua a fare da riferimento sul “perché” delle scelte progettuali. Il suo ruolo è garantire che l’esperienza pensata resti coerente durante lo sviluppo, chiarendo dubbi, supportando i test preliminari e assicurandosi che l’utente resti al centro.
  • UI Designer: se lo UX definisce la struttura e l’esperienza, il UI Designer si concentra sul come appare. Palette di colori, tipografia, spaziature, micro-animazioni, pulsanti, icone e in generale lo stile visivo che rende l’esperienza non solo usabile ma anche piacevole e coerente con l’identità del brand.
  • Sviluppatori (Frontend e Backend): sono coloro che trasformano prototipi e linee guida visive in codice funzionante. Il frontend developer si occupa della parte visibile (interfaccia, interazioni, animazioni), mentre il backend developer si concentra su ciò che sta dietro (database, logiche, server).
  • Product Manager o Project Manager: coordina il flusso di lavoro, tiene insieme tempi, priorità e risorse, facendo in modo che il prodotto finale rispetti obiettivi di business e bisogni utente.

In questa fase la parola chiave è collaborazione. Lo UX Designer lavora fianco a fianco con UI e developer per garantire che il risultato non tradisca il concept iniziale, ma anzi lo esalti nella pratica.

5. Validare le idee: test di usabilità

Un prototipo da solo non basta: va testato.

Il compito dello UX Designer è far provare il prodotto a un campione di utenti reali e osservare come si muovono. I test di usabilità servono a capire se le persone riescono a svolgere i compiti senza difficoltà, se trovano subito ciò che cercano o se invece si bloccano.

Il principio è chiaro: non si progetta per sé stessi o per il cliente, ma per l’utente.

6. Analizzare i comportamenti reali: strumenti di analisi

Anche quando il sito o l’app sono online, il lavoro dello UX Designer non si ferma. Anzi, è proprio qui che entra in gioco la parte più interessante: l’analisi dei comportamenti reali degli utenti.

Strumenti come Microsoft Clarity consentono di vedere sessioni registrate reali, heatmap (mappe di calore dei click e dello scrolling) e persino identificare “rage clicks” o aree che generano frustrazione.

Con Matomo, una piattaforma open-source e privacy-friendly, puoi analizzare funnel di conversione, eventi specifici e comportamenti degli utenti senza dipendere da Google Analytics.

Anche tool come Hotjar o GA4 completano il quadro, aiutando a trasformare i numeri in decisioni di design. In pratica, questi strumenti ti permettono di verificare se le tue ipotesi di progetto funzionano davvero.

7. Iterazione continua: migliorare, sempre

La UX non è mai “finita”. Un progetto vive di cicli: analisi, prototipi, test, raccolta dati, miglioramento.

Lo UX Designer si muove in un processo iterativo, che porta il prodotto a evolversi costantemente in base ai feedback degli utenti e ai dati raccolti.

Ricorda: il design perfetto non esiste. Esiste solo un design che migliora ogni volta che impari qualcosa di nuovo sugli utenti.

Conclusione

Quindi, cosa fa uno UX Designer?

  • Studia gli utenti e costruisce personas
  • Disegna percorsi e architetture
  • Realizza wireframe e prototipi
  • Testa, misura e analizza i comportamenti reali
  • Itera, migliora e ricomincia da capo

In poche parole: lo UX Designer è il ponte tra l’utente e il prodotto digitale. È la persona che trasforma dati, bisogni e comportamenti in esperienze semplici, piacevoli e memorabili.

Master in UX/UI Design

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