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Categoria: Strumenti e tutorial AIStrumenti e tutorial AI

Cosa sono i prompt AI: guida semplice con esempi pratici

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Autore articoloRedazione ABC

Cosa sono i prompt AI: guida semplice con esempi pratici

Introduzione

Hai sentito nominare ChatGPT, Midjourney o magari qualche altra intelligenza artificiale che sforna testi, immagini o addirittura musica? Probabilmente sì. Forse li hai anche provati, e… sorpresa: il risultato non era proprio quello che avevi in mente. Succede.

Il punto è che quasi tutto dipende da una parola che gira ormai ovunque: prompt.

Ma cos’è esattamente un prompt? Non è magia, anche se può sembrarlo: è semplicemente l’istruzione che dai all’AI per guidarla. Se ci pensi, è un po’ come quando ordini un caffè al bar. Se ti limiti a dire “un caffè”, ok, te lo portano. Ma se chiedi “un espresso ristretto in tazza piccola”, ottieni esattamente quello che vuoi. Con l’AI funziona allo stesso modo.

In questo articolo vedremo insieme cosa sono i prompt, a cosa servono e come scriverli in maniera efficace. Niente paroloni tecnici: ti mostrerò esempi pratici che puoi provare subito.

Cosa sono i prompt AI

Un prompt non è altro che l’istruzione che dai a un’intelligenza artificiale per farle fare qualcosa. Può essere una frase, una domanda, una descrizione dettagliata o anche poche parole. In pratica, è il modo in cui “parli” con l’AI.

E qui sta la differenza:

  • Un comando generico è tipo “scrivi un testo”.
  • Un prompt ben fatto invece potrebbe essere: “Scrivi un post Instagram di 100 parole, con tono amichevole e creativo, per raccontare l’apertura di una nuova pizzeria a Roma”.

Vedi la differenza? Nel secondo caso dai contesto, obiettivi e stile: l’AI non deve indovinare cosa hai in mente, ma può lavorare in modo mirato.E

d è proprio questo il punto: i prompt sono fondamentali perché determinano la qualità del risultato. Più sei chiaro e preciso, più l’AI riesce a darti risposte utili e vicine alle tue aspettative. In altre parole: un buon prompt fa la differenza tra un contenuto “meh” e qualcosa che davvero ti sorprende.

A cosa servono i prompt

Ora, ok… ma nella pratica, a cosa servono i prompt? La risposta breve è: a un sacco di cose. Non li usano solo gli smanettoni, ma chiunque voglia risparmiare tempo o dare una spinta alla propria creatività.

  1. Scrivere testi - dalla mail di lavoro al post sui social, basta un prompt scritto bene per avere subito una bozza. Esempio: “Scrivi una newsletter di 200 parole per annunciare uno sconto del 20% sui corsi online di grafica, con tono entusiasta e coinvolgente”.
  2. Creare immagini - con strumenti come Midjourney o DALL·E puoi trasformare una descrizione in un’immagine. Sembra magia, ma dietro c’è tanta precisione nella scrittura del prompt. Esempio: “Un’illustrazione in stile fumetto di un gatto astronauta che beve un cappuccino nello spazio”.
  3. Studiare o lavorare meglio - i prompt sono ottimi anche come aiuto nello studio o nell’organizzazione. Esempio: “Spiegami la Rivoluzione francese come se avessi 15 anni, in 5 punti chiari e semplici”.
  4. Personalizzare i risultati - non si tratta solo di dire cosa vuoi, ma anche come. Vuoi un testo formale o super informale? Una lista puntata o un mini racconto? Basta specificarlo nel prompt. Esempio: “Scrivi un augurio di compleanno in tono simpatico e informale, da parte di un gruppo di colleghi”.

In sostanza, un prompt ben scritto è come un telecomando: più impari a usarlo, più l’AI diventa davvero utile.

Tipologie di prompt

Ok, quindi i prompt servono. Ma non tutti sono uguali: c’è chi chiede all’AI “fammi questo” e chi invece sa darle istruzioni così precise da ottenere risultati sorprendenti. Ecco i principali tipi di prompt che ti capiterà di usare:

  1. Prompt semplici - sono quelli brevi e diretti. Funzionano, ma spesso il risultato è un po’ generico. Esempio: “Scrivi una poesia sull’autunno”.
  2. Prompt più elaborati - qui aggiungi dettagli: tono, stile, lunghezza. È come passare da “voglio un caffè” a “voglio un espresso ristretto in tazza piccola”. Esempio: “Scrivi una poesia in rima sull’autunno, di 8 versi, con un tono malinconico e ispirato alla natura”.
  3. Prompt “ruolo” - In questo caso chiedi all’AI di mettersi nei panni di qualcuno. Esempio: “Fingi di essere un professore di matematica delle superiori e spiegami le equazioni di secondo grado in modo semplice”.
  4. Prompt con vincoli - sono quelli in cui dai regole precise: lunghezza, formato, stile. Ideali quando ti serve qualcosa di pratico e pronto all’uso. Esempio: “Scrivi un testo di circa 150 parole, con tono professionale, da usare come introduzione a un curriculum”.

La verità è che scrivere un prompt è un po’ un’arte: più dettagli dai, più l’AI ti stupisce. Con il tempo imparerai a “parlarle” nella maniera giusta, e vedrai che le risposte cambieranno livello.

Esempi pratici di prompt

Ora che hai visto le tipologie, passiamo al bello: gli esempi da provare subito. Ti accorgerai che, cambiando poche parole, i risultati possono trasformarsi completamente.

Testo

  • Prompt semplice: “Scrivi un post Instagram su una pizzeria a Roma”.
  • Prompt migliorato: “Scrivi un post Instagram di massimo 80 parole, con tono allegro e invitante, per raccontare l’apertura di una nuova pizzeria a Roma che fa pizza napoletana con ingredienti biologici”.

Immagini

  • Prompt semplice: “Disegna un astronauta su Marte”.
  • Prompt migliorato: “Crea un’illustrazione in stile fumetto che rappresenta un astronauta sorridente su Marte, con il cielo arancione sullo sfondo e una bandiera italiana piantata accanto a lui”.

Studio e apprendimento

  • Prompt semplice: “Spiegami la Rivoluzione francese”.
  • Prompt migliorato: “Spiegami la Rivoluzione francese come se avessi 15 anni, in 5 punti chiari e semplici, usando esempi quotidiani per rendere tutto più comprensibile”.

Lavoro e produttività

  • Prompt semplice: “Scrivi un’email a un cliente”.
  • Prompt migliorato: “Scrivi un’email formale a un cliente per ricordargli la scadenza di pagamento di una fattura, con tono professionale ma cordiale, e concludi offrendo supporto in caso di bisogno”.

Come vedi, la differenza tra “semplice” e “migliorato” è enorme: nel secondo caso guidi l’AI in modo molto più preciso, e i risultati diventano subito più utili.

Best practice per scrivere prompt efficaci

Scrivere un buon prompt è un po’ come dare indicazioni a un amico: se sei vago, rischia di perdersi; se sei chiaro, arriva dritto a destinazione. Ecco qualche trucco che ti aiuta a ottenere sempre il meglio dall’AI:

  1. Cerca di essere chiaro e specifico - vanno evitate frasi generiche come “scrivi un testo”. Spiega invece cosa vuoi, per chi e in che stile. 
  2. Prova a fornire un contesto - aggiungi dettagli utili come target, obiettivo, scenario.
  3. Indica formato e lunghezza - vuoi una lista, un riassunto, un articolo lungo?
  4. Sperimenta e migliora - non sempre la prima risposta è perfetta. E’ necessario chiedere varianti ed affinare il prompt aggiungendo dettagli.
  5. Usa esempi quando puoi - mostrare all’AI un esempio del risultato che cerchi può fare la differenza. 

Errori comuni da evitare

Se i prompt ben scritti fanno la differenza, quelli sbagliati possono farti perdere tempo e portarti a risultati deludenti. Ecco gli errori più frequenti (e come evitarli):

  1. Essere troppo vaghi - Un prompt come “scrivi un testo sul marketing” è troppo generico: l’AI non sa cosa ti serve davvero. Meglio: “Scrivi un articolo di 300 parole sul marketing digitale per piccole imprese, con tono semplice e pratico”.
  2. Fare richieste troppo lunghe e confuse - Un prompt infinito e pieno di dettagli non sempre aiuta: l’AI può “perdersi” tra le informazioni. Meglio: dividere la richiesta in più step, aggiungendo i dettagli poco alla volta.
  3. Dimenticare il contesto - Se non specifichi a chi è destinato il contenuto, rischi di ricevere risposte fuori target. Meglio: chiarire pubblico e scopo (studenti, clienti, social, email, ecc.).
  4. Avere aspettative irrealistiche - L’AI è potente, ma non è magica: non può “leggere la tua mente” o fare miracoli se non le dai le informazioni giuste. Ricorda: l’AI è un assistente, non un sostituto totale.

Il futuro dei prompt

Siamo solo all’inizio: i prompt oggi sembrano “trucchetti” per ottenere risposte migliori, ma in realtà stanno diventando una vera e propria competenza. Non a caso si parla già di prompt engineering, cioè l’arte di scrivere prompt in modo strategico per guidare al meglio l’intelligenza artificiale.

Interfacce sempre più naturali

Probabilmente in futuro useremo sempre meno prompt scritti e sempre più la voce, i gesti o addirittura immagini come input. Parlare con l’AI sarà naturale come chattare con un amico.

Nuove opportunità lavorative

Saper scrivere prompt efficaci sta già diventando una skill richiesta nel mondo del lavoro. Chi saprà guidare bene l’AI avrà un vantaggio competitivo in tantissimi settori: dal marketing alla formazione, dal design allo sviluppo software.

Dall’uso quotidiano all’innovazione

Oggi usiamo i prompt per email, testi e immagini, ma domani potrebbero servire per progettare prodotti, sviluppare applicazioni o persino prendere decisioni complesse.

In sintesi, il futuro dei prompt è chiaro: diventeranno sempre più il ponte tra l’essere umano e l’AI. E chi impara a scriverli bene oggi sarà pronto a sfruttare al massimo le opportunità di domani.

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