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Penguin books, una rivoluzione editoriale

Siamo ormai abituati a trovare i libri in vendita ovunque, non solo in libreria: al supermercato, in edicola, alle poste, negli autogrill. Libri di ogni genere, in edizioni economiche, distribuiti e venduti su larga scala. Eppure, per secoli, il libro è stato un oggetto costoso con un ambito di diffusione dedicato. Il vero punto di svolta per la nascita dei cosiddetti “tascabili” si ebbe nel 1935.

 Penguin Books

Un uomo aspetta un treno alla stazione di Exeter nel Devon. Sta tornando a Londra dopo un incontro con Agatha Christie. Decide di acquistare qualcosa da leggere ma si accorge che ha a disposizione solo riviste e qualche riedizione di opere vittoriane. Quell’uomo è l’editore Allen Lane ed ha l’intuizione geniale che cambierà il mercato editoriale: immagina che si possano vendere libri anche al di fuori delle librerie, basta che siano economici.

Allen Lane si mette al lavoro e riesce ad acquistare i diritti di pubblicazione di alcune opere a prezzi molto bassi,  anche grazie alla scarsa fiducia che la sua nuova idea riscuoteva. Inizia la distribuzione e la vendita di libri nelle stazioni ferroviarie, nelle tabaccherie. Nasce così la prima serie dei tascabili Penguin, basata principalmente su autori contemporanei tra i quali -  la già citata - Agatha Christie e Ernest Hemingway. Nell’arco di un anno, la neonata Penguin raggiunge il milione di copie vendute. È l’inizio di un successo che oggi ha raggiunto dimensioni globali.

Alla grande popolarità dei libri Penguin hanno contribuito scelte editoriali coraggiose (con la pubblicazione, ad esempio, de L’amante di Lady Chatterly di Lawrence o i Versetti satanici di Rushdie) ed un design semplice, accattivante e riconoscibile. Il logo col pinguino e il design iconico sono opera di Edward Preston Young. Le copertine sono divise in tre fasce orizzontali: La prima e l’ultima, riempite di un colore piatto, identificano il genere del libro. In quella centrale sono riportati il titolo e l’autore in carattere Gill. Nel tempo altri famosi designer hanno lavorato per la Penguin dando il loro personale contributo. Nomino qui Jan Tschichold e Germano Faccetti, ma tanti altri sono i nomi da ricordare e i riconoscimenti ottenuti dalla Penguin nell’ambito del design. Sicuramente un grande esempio di shelf presence.

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