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Bullismo in rete: come sopravvivere ai Social Network
- 20 Gennaio, 2020
Approfondimento e guida pratica in dieci punti per vivere serenamente sui Social Media.
I bulli sono ovunque. Online, nella vita reale, sul lavoro, a scuola. Su internet, però, sono più aggressivi. Perchè?
Cerchiamo di approfondire il tema. L’ossessione per l’approvazione sociale non nasce certo su Facebook, Instagram, Twitter, Youtube o TikTok. Ma ricevere (o NON ricevere) immediatamente un feedback rende tutto più complicato.
La comunicazione mediata da computer: la scusa degli haters
I social Network sono come i cortili del liceo durante la ricreazione: un luogo in cui la pressione sociale può mettere in difficoltà gli individui più deboli. La criticità aggiunta dai canali sociali è quella tipica della CMC, la “Comunicazione mediata da computer” che, in sintesi, fa sentire le persone dietro uno schermo impunite. E quindi scrivono cattiverie che fuori dal web non direbbero mai.
Umberto Eco era stato molto duro:
“I social permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”.
Per molti utenti insultare in un commento su Facebook non è come farlo in un bar, però.
Odiare ti costa
In Italia è partita la campagna “odiare ti costa” per perseguire penalmente haters, bulli e violenti online. La sensazione di impunità che pervade questi individui è la causa di tanti traumi, come vedremo tra poco. La legislazione in materia è liquida, cambia in continuazione ed è solo agli inizi. Ma esiste.
La cronaca che preoccupa
Chloe Davison, una ragazza 19enne di Lanchester, il mese scorso è stata trovata priva di vita dalla sua famiglia, in casa. Aveva detto alla sorella che non riceveva abbastanza like.
“Chloe passava ore a scegliere una singola foto da postare. Ogni volta che metteva una nuova foto chiedeva a tutti di mettere un “mi piace. A volte la trovavo mentre piangeva, di notte, perchè qualcuno le aveva scritto cose orribili nei commenti. Non era in grado di vedere quello che vedevamo noi. Era bella fuori e dentro ma partecipava a questa finta vita in cui tutti sembrano avere esistenze perfette”
ha detto al “Sun” la sorella.
A Roma, il 15 gennaio scorso, è uscita la notizia di quattro quindicenni, tre ragazzi e una ragazza, che umiliavano un compagno con un deficit dell’attenzione su un gruppo Whatsapp. Il ragazzo con il problema era stato crudelmente aggiunto, insultato e mortificato con tanto di foto. In questo caso, grazie alle denunce del padre, è scattato l’ “ammonimento per cyberbullismo”, sostanzialmente un rimprovero orale del questore che, essendo i perseguiti ancora minorenni, produce reali conseguenze solo se il fatto è reiterato.
Un’altra ragazza 19enne della provincia di Latina aveva recentemente denunciato Cyber bullismo e revenge porn (la pubblicazione di foto o video intime per vendetta).
Come sopravvivere ad haters, bulli e odiatori del web: il decalogo
- Non esagerare con le informazioni che posti online. Ricorda che tutto quello che pubblichi sui SN rimane sulla rete o può essere comunque copiato facilmente e diffuso altrove.
- Se ti senti sotto pressione o triste non tenertelo dentro. Parlane con qualcuno: un familiare, un amico più grande che sappia consigliarti. O difenderti se necessario. Esistono anche psicologi specializzati in queste tematiche.
- Non avere fretta di pubblicare tutto quello che vivi. Un’esperienza esiste anche se non è condivisa. Ricordati che con un post stai dando informazioni sulle tue abitudini, i tuoi luoghi, la tua famiglia.
- Fai sempre la massima attenzione alle impostazioni di privacy dei tuoi profili. L’ideale è sempre limitare la visione dei tuoi contenuti solo agli amici diretti.
- Se ti rendi conto di aver ferito qualcuno con un commento, chiedi scusa. Non c’è nulla di male, non è debolezza ma intelligenza.
- Se qualche adulto o amico vuole controllare il tuo profilo non dargli la password, se questo ti fa sentire a disagio, ma aiutalo a darti una mano mostrandogli tutto quello che ti mette a disagio. Il dialogo funziona meglio del controllo.
- Nei casi più violenti e pericolosi rivolgiti alle autorità come la Polizia Postale.
- Ricorda che la vita non è solo online. Un complimento ricevuto nella vita reale vale un milioni di like. Non pensare che le reazioni ad una foto su Instagram siano un indice di popolarità.
- Documentati sulla regolamentazione in merito al cyberbullismo. Ne trovi un approfondimento qui su “Save the children”.
- Ignora gli haters quando possibile. Spesso chi insulta si vuole solo mettere in mostra e cerca di lasciare un segno con la violenza verbale. Ignorarlo a volte è il miglior modo per annientare la sua carica tossica.