Il blog di ABCFormazione

Bullismo in rete: come sopravvivere ai Social Network

Bullismo in rete: come sopravvivere ai Social Network

Approfondimento e guida pratica in dieci punti per vivere serenamente sui Social Media. 

I bulli sono ovunque. Online, nella vita reale, sul lavoro, a scuola. Su internet, però, sono più aggressivi. Perchè?

Cerchiamo di approfondire il tema. L’ossessione per l’approvazione sociale non nasce certo su Facebook, Instagram, Twitter, Youtube o TikTok. Ma ricevere (o NON ricevere) immediatamente un feedback rende tutto più complicato. 

La comunicazione mediata da computer: la scusa degli haters

I social Network sono come i cortili del liceo durante la ricreazione: un luogo in cui la pressione sociale può mettere in difficoltà gli individui più deboli. La criticità aggiunta dai canali sociali è quella tipica della CMC, la “Comunicazione mediata da computer” che, in sintesi, fa sentire le persone dietro uno schermo impunite. E quindi scrivono cattiverie che fuori dal web non direbbero mai. 

 

Umberto Eco era stato molto duro:

“I social permettono alle persone di restare in contatto tra loro, ma danno anche diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano al bar dopo un bicchiere di vino e ora hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”.

Per molti utenti insultare in un commento su Facebook non è come farlo in un bar, però. 

 

Odiare ti costa

In Italia è partita la campagna “odiare ti costa” per perseguire penalmente haters, bulli e violenti online. La sensazione di impunità che pervade questi individui è la causa di tanti traumi, come vedremo tra poco. La legislazione in materia è liquida, cambia in continuazione ed è solo agli inizi. Ma esiste. 

 

La cronaca che preoccupa 

Chloe Davison, una ragazza 19enne di Lanchester, il mese scorso è stata trovata priva di vita dalla sua famiglia, in casa. Aveva detto alla sorella che non riceveva abbastanza like.

 

“Chloe passava ore a scegliere una singola foto da postare. Ogni volta che metteva una nuova foto chiedeva a tutti di mettere un “mi piace. A volte la trovavo mentre piangeva, di notte, perchè qualcuno le aveva scritto cose orribili nei commenti. Non era in grado di vedere quello che vedevamo noi. Era bella fuori e dentro ma partecipava a questa finta vita in cui tutti sembrano avere esistenze perfette”

ha detto al “Sun” la sorella. 

 

A Roma, il 15 gennaio scorso, è uscita la notizia di quattro quindicenni, tre ragazzi e una ragazza, che umiliavano un compagno con un deficit dell’attenzione su un gruppo Whatsapp. Il ragazzo con il problema era stato crudelmente aggiunto, insultato e mortificato con tanto di foto. In questo caso, grazie alle denunce del padre, è scattato l’ “ammonimento per cyberbullismo”, sostanzialmente un rimprovero orale del questore che, essendo i perseguiti ancora minorenni, produce reali conseguenze solo se il fatto è reiterato. 

 

Un’altra ragazza 19enne della provincia di Latina aveva recentemente denunciato Cyber bullismo e revenge porn (la pubblicazione di foto o video intime per vendetta). 

 

Come sopravvivere ad haters, bulli e odiatori del web: il decalogo

 

  1. Non esagerare con le informazioni che posti online. Ricorda che tutto quello che pubblichi sui SN rimane sulla rete o può essere comunque copiato facilmente e diffuso altrove. 
  2. Se ti senti sotto pressione o triste non tenertelo dentro. Parlane con qualcuno: un familiare, un amico più grande che sappia consigliarti. O difenderti se necessario. Esistono anche psicologi specializzati in queste tematiche. 
  3. Non avere fretta di pubblicare tutto quello che vivi. Un’esperienza esiste anche se non è condivisa. Ricordati che con un post stai dando informazioni sulle tue abitudini, i tuoi luoghi, la tua famiglia. 
  4. Fai sempre la massima attenzione alle impostazioni di privacy dei tuoi profili. L’ideale è sempre limitare la visione dei tuoi contenuti solo agli amici diretti. 
  5. Se ti rendi conto di aver ferito qualcuno con un commento, chiedi scusa. Non c’è nulla di male, non è debolezza ma intelligenza. 
  6. Se qualche adulto o amico vuole controllare il tuo profilo non dargli la password, se questo ti fa sentire a disagio, ma aiutalo a darti una mano mostrandogli tutto quello che ti mette a disagio. Il dialogo funziona meglio del controllo. 
  7. Nei casi più violenti e pericolosi rivolgiti alle autorità come la Polizia Postale. 
  8. Ricorda che la vita non è solo online. Un complimento ricevuto nella vita reale vale un milioni di like. Non pensare che le reazioni ad una foto su Instagram siano un indice di popolarità. 
  9. Documentati sulla regolamentazione in merito al cyberbullismo. Ne trovi un approfondimento qui su “Save the children”.
  10. Ignora gli haters quando possibile. Spesso chi insulta si vuole solo mettere in mostra e cerca di lasciare un segno con la violenza verbale. Ignorarlo  a volte è il miglior modo per annientare la sua carica tossica.