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Polygram: il social network che trasforma le espressioni in emoji

Polygram social network trasforma espressioni in emoji

Polygram

UN MONDO DI SOCIAL NETWORK

L’universo dei social network, non è un mistero, è in continua espansione: negli ultimi dieci anni sono nate, cresciute, si sono fuse e sono morte, centinaia di piattaforme che proponevano funzionalità innovative che avrebbero sconvolto il modo di fruire la socialità on line e le nostre stesse identità digitali.

Ricordate i vari Anobii (la libreria digitale pensata per gli amanti della letteratura), Last FM (con cui si potevano scrobblare i dischi nei nostri gruppi preferiti) o Vine (un antesignano dei boomerang e delle Stories)? Spazi digitali ormai quasi disabitati, o se non altro molto meno frequentati del colosso Facebook (con i vari “figliocci” Instagram, Messenger, Whatsapp) contro cui, oltre gli Snapchat di turno, anche Twitter fatica sempre più a reggere il confronto.

polygram e le emoji

POLYGRAM: IL NUOVO ARRIVATO

Nonostante ciò, ogni tanto scopriamo dell’esistenza di un nuovo social network. È il caso di Polygram (disponibile per IOS a questo link), un’app (a cui ci si registra con un nickname proprio come Twitter, Instagram e co.) che promette di trasformare le espressioni del viso e le emozioni in cui i nostri muscoli facciali si contraggono, in emoji. Niente più confusione quando dobbiamo inserire uno smile alla fine di un messaggio per far capire di essere “sollevati” o “rilassati”? Niente più dubbi quando riceviamo una faccina criptica? Non esattamente, ma andiamo per gradi.

La funzione principale di Polygram è il riconoscimento facciale che, sfruttando la telecamera frontale dello smartphone, è in grado di realizzare una scansione del volto e scegliere l’emoji che maggiormente rappresenta quel momento. Oltre a questa funzionalità – che dovrebbe essere il game-changer del nuovo social network – Polygram presenta una serie di filtri, sulla scia di Snapchat e Instagram, molto elaborati (da una maschera di pizzo, ai consueti animaletti pelosi, passando per trucchi in stile Black Swan); la possibilità di editare le foto modificandone alcuni parametri come la tonalità, il bianco e nero, le dimensioni o disegnandoci/scrivendoci sopra; un gran numero di emoji animate.

Per il resto, il funzionamento del social network è pressoché lo stesso di Snapchat: si stringono legami di amici, si condividono le proprie Stories (di cui si può impostare la durata e l’“avviso di screenshot”), si naviga una home con i contenuti pubblicati da terzi. Di certo, Polygram, proprio come Snapchat, manca dell’immediatezza garantita da Instagram nella condivisione delle Storie.

Per il momento quindi, al netto della funzionalità di riconoscimento facciale, di cui non è tuttavia chiarissimo l’utilizzo, Polygram sembra essere l’ultimo invitato a un buffet in cui è rimasto poco a tavola.

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